I giocattoli, questi “piccoli tesori di latta” protagonisti della mostra, sono nati fra il 1880 e il 1920 circa.

I più antichi nascono nelle fabbriche tedesche, inglesi o francesi e sono frutto della rivoluzione industriale, di sapienza artigianale e di applicazioni tecnologiche. In questi giochi ritroviamo le innovazioni che stavano cambiando il modo di vivere il mondo: le automobili, i grandi transatlantici, gli aerei…

Colorati, semoventi, costosissimi: per la maggior parte dei bambini, molti dei quali erano mandati a lavorare fin da piccoli, i giocattoli di latta erano sogni chiusi dietro le vetrine dei negozi.

I giochi ci raccontano proprio questa meraviglia, il desiderio di un oggetto raro e prezioso con cui sognare in un mondo silenzioso, fatto di ore interminabili non interrotte da suoni, messaggi, distrazioni, in cui perdersi seguendo i binari di un trenino o i volteggi di un piccolo acrobata.

Mostrare questi giochi alla città, al territorio a cui appartiene chi li sta collezionando, è un modo per invitare a fermarsi un attimo e ripensare un mondo fatto di incanto. Vista la rarità di alcuni di questi balocchi, è anche un modo per restituire alle persone un patrimonio che appartiene alla nostra memoria.

La Mostra, dedicata agli antichi giocattoli di latta, si terrà a Modena, presso la Chiesa San Carlo, dal 7 Dicembre 2019 al 2 Febbraio 2020.

Verrà proposto un appassionante e coinvolgente viaggio alla scoperta del mondo dei giocattoli d’epoca partendo dal 1880 fino al 1920, sottolineando i legami tra giocattoli, vita quotidiana e avvenimenti storici negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900.

L’evoluzione dei giocattoli sarà raccontata anche da un punto di vista tecnico, partendo dai meccanismi a molla, passando alla tecnologia del vapore, fino all’elettricità.

Verranno esposti giocattoli e automi funzionanti, alcuni dei quali in movimento, accompagnati da video illustrativi con filmati e foto d’epoca.

Il percorso si articolerà suddividendo i pezzi esposti in dieci settori con oltre 300 articoli rarissimi, anche a livello mondiale:

1 GIOSTRE E CAROSELLI

2 TRENI E FERROVIE

3 NAVIGAZIONE

4 AVIAZIONE

5 AUTOMI MECCANICI

6 AUTO E MOTO

7 POMPIERI

8 PERSONAGGI E CURIOSITÀ

9 PINOCCHIO

10 SOLDATINI

Curiosi come le mongolfiere, affascinanti come gli automi, familiari come una macchina o apparentemente ingenui come i piccoli personaggi, i giocattoli esposti in mostra raccontano di un tempo che ormai sembra appartenere alla storia.

I più antichi sono stati prodotti quando in Italia regnava Vittorio Emanuele, in Inghilterra la regina Vittoria e il mondo delle famiglie che hanno acquistato, regalato e poi giocato con questi oggetti inseguiva il sogno della velocità e andava incontro al “secolo breve”.

Attraverso un inedito percorso articolato nell’esposizione di esemplari d’epoca, ricostruzioni in scala aumentata e contenuti multimediali, la mostra si propone di narrare la storia dei giocattoli in latta realizzati e in uso a partire dal 1880 e fino al 1920 evidenziando

lo stretto legame tra l’evoluzione del gioco e i cambiamenti intercorsi negli stessi anni nella

vita quotidiana, nonché le corrispondenze tra le differenti tipologie di giocattoli, i principali avvenimenti storici e i progressi scientifici del periodo

Gli esemplari, originali e funzionanti, rappresentano una selezione di quanto era prodotto in Europa, in particolare in Germania e Francia. Ammirando i loro movimenti e puntando l’attenzione sui dettagli risulta evidente che si tratta di vere e proprie creazioni semi artigianali, assemblate con attenzione e talvolta dipinte a mano, la cui qualità e il cui fascino

giustificano appieno l’esistenza di un mondo di appassionati e collezionisti che ne hanno compreso il valore. Inizialmente destinati alle classi sociali più abbienti e solo lentamente resi

disponibili ad un pubblico sempre più vasto, i giocattoli in mostra rappresentano i prodotti più raffinati di un’industria che si stava aprendo al mondo dell’infanzia identificandone le necessità.

Tuttavia il senso di una mostra sui giocattoli non risiede nel loro valore puramente estetico o di mercato.

I giocattoli esposti – treni, navi, aerei, giostre, personaggi – sono riproduzioni in miniatura della vita reale, talvolta legati ad un evento particolare come una gara automobilistica o un successo dei primi temerari aviatori. Giocare con riproduzioni in miniatura del mondo esterno era, ed è tuttora, un modo per permettere ai piccoli di familiarizzare con esso, di prendere confidenza e pensarsi coinvolti, da protagonisti, in storie e avventure nelle quali potevano comandare la Bismarck, vincere la coppa Gordon-Bennett o volare come i fratelli Wright. Un volo di fantasia che era anche una palestra, un allenamento ad un mondo che in parte faticava ancora a comprendere le specifiche esigenze di una piccola persona in crescita. Questo modo di giocare non è mai cambiato: i bambini di oggi, come nel passato, hanno necessità, voglia, bisogno di giocare esattamente come è sempre stato perché l’elaborazione fantastica degli stimoli esterni diventi via via appropriazione. Quello che è cambiato è la capacità di lasciarsi sorprendere: nati in un mondo più lento e silenzioso, questi giocattoli portano fino a noi, nascosta ma intatta, la meraviglia dello sguardo dei bambini dell’epoca.